Caro amore di un “ieri” che non se ne va dagli occhi…

Caro amore di un “ieri” che non se ne va dagli occhi, come stai tu oggi?
Te lo chiedo perché qui, adesso, in questo momento, “oggi” non esiste affatto. Non esiste questo pavimento, dove se appoggio i piedi sprofondo. Non può esistere questo tetto, se sento che intanto mi piove addosso. Non esiste il ticchettio dell’orologio da muro che ho comprato ieri, illudendomi che il movimento di nuove lancette, bastasse a ridare senso al tempo. Lì invece come va? I giorni passano? I tuoi capelli crescono? Quanti chili hai perso? O messo? Quanto ti odi per questo?
downloadRaccontami di te, ‘ché qui c’è poco da dire: un sacco di spazio vuoto, punti interrogativi dappertutto, il tuo profumo ingombrante e indiscreto che ogni tanto entra da una finestra che continuo a lasciare aperta, dimenticandomi che affaccia su tutto quello che siamo stati in passato. Era un bel posto, prima che diventasse una discarica di ricordi altamente tossici, dove si sono accumulati frammenti nocivi di progetti distrutti. A volte vorrei li vedessi e provassi quello che provo io, mentre altre penso che è meglio proteggerti. Non è un bello spettacolo trovarsi davanti i corpi agonizzanti dei “ti prometto” che ci siamo scambiati, insieme ai cadaveri inermi delle lunghe lettere su cui non ho scritto l’indirizzo del destinatario. Non leggerle, amore. Goditi il silenzio, la pace, la bellezza che ti riempie gli occhi ogni volta che cala il sole. Non preoccuparti se qui non cala più, e non sorge, e la Terra non gli ruota intorno, e non passano le stagioni, e il ticchettio dell’orologio è solo un rumore vuoto, incapace di scandire un tempo fermo, congelato a quando a un “caro amore” sarebbe seguito un tuo abbraccio. Caro amore di un “ieri” che non se ne va dagli occhi, cerca di stare bene almeno tu, tu che sai che cosa vuol dire “oggi”.

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