I tuoi discorsi a fare a pugni con le mie follie
come un profumo di salsedine in montagna
come le dita lente della tua mano calda
che sfiorano leggere la mia pelle che trema.
Siamo il silenzio che litiga col rumore.
Io sono il buio pesto che aspettava la luce.
Siamo la distanza che ci stanca e tormenta
per sgretolarsi alla fine
su un letto di fantasia.
Smetto di chiedermi se ti somiglio
io che già so: tu non somigli a nessuno.
E il cielo si tinge di rosso e d’incanto.
Siamo il giorno e la notte
abbracciati al tramonto.