-Ti renderà più forte- dice lo stronzo di turno

-Ti renderà più forte- dice lo stronzo di turno guardandomi con aria saggia.
Mi dà una pacca sulla spalla e io lo ringrazio. Gli leggo la buona fede in faccia e non ci riesco proprio a urlargli dove vorrei mandarlo. Non ho le forze per discutere stasera.
Con lei sì. Con lei, potessi, litigherei ancora.
Mi renderà più forte, dicono. Vorrei rispondere che va bene, certo, però, cavolo, chi gliel’ha chiesto?
Se avessi preferito restare debole una volta tanto? Debole e felice, magari.
Che almeno eravamo in due, e in due ci si può concedere il lusso di essere più fragili, dividersi gli sforzi, darsi una mano a fare gli scalini.
Invece lei non c’è e a me tocca portare addosso il peso insostenibile di tutto il vuoto.
Tu dici che mi renderà più forte ed io mi chiedo quando. Ancora ho l’impressione di perdere un pezzo a ogni passo che faccio da solo. Diventerò forte come la tessera staccata dal puzzle? Se non hai più nulla da perdere, non hai nulla di cui aver paura, ma se non hai più nulla da perdere, quanto hai già perso? Ecco, farnetico di nuovo. Me lo diceva sempre: “tu parli troppo”.
“Penso ancora di più” avrei voluto confessarle io, ma poi mi avrebbe chiesto: “cosa stai pensando?” e io lì, a quel punto, che cosa avrei risposto? “Penso che sei bella come poche cose ho visto nella vita ma assolutamente odiosa con quei tuoi modi da primadonna a cui non manca mai nulla. Penso che domani ti perdo e sarà colpa del mio fare maldestro. Lontana starai meglio”. Avrei potuto dirle questo? Quanto le sarei sembrato patetico? Quanto sembro patetico adesso? Quanto odio lo stronzo di turno che mi guarda come se mi stesse compatendo?! Ma a lui il cuore nessuno l’ha mai spezzato? Nessuno ha mai sputato su tutti i sogni che aveva fatto, sui progetti di un futuro un po’ meno schifoso di quello a cui aveva sempre creduto di essere destinato? Possibile che a quel “ti renderà più forte” lui ci creda davvero? Insegnami come si fa. Io sono un uomo e sto ancora piangendo.